“La gente non ha soldi….”


È una delle citazioni che sento più spesso, che quasi è diventato uno slang, una frase fatta.

Sicuramente in parte è vero e possiamo trovarne testimonianza quotidiana, dalle notizie o nel nostro circondario di conoscenze.

Però se trasliamo questa riflessione in ambito lavorativo ed intendo nella fattispecie il nostro, non mi trova totalmente d’accordo.

Ti spiego il perché:

Per coloro che spesso usano questa citazione, lo vedo più come un’alibi.

Un modo per giustificare in parte certi insuccessi, mancati riscontri o per non distogliersi dall’inerzia ed evitare quindi di compiere scelte a volte coraggiose o che richiedono impegno.

I soldi ci sono…lo testimoniano anche gli organi d’informazione che si occupano di economia, e chi li ha li spende!!

La domanda che sarebbe opportuno porsi è: perché non li spendono da me???

Ahia…

Non è facile arrivare a questo step e spesso si preferisce “glissare” o trincerarsi nella certezza che “non essendoci denaro da spendere” io non posso fare nulla, non è una mia mancanza…

Può sembrare “brutale” questa mia riflessione, ma in realtà non lo è.

Credo al contrario possa essere un monito di riflessione per cercare di comprendere come muoversi per intercettare il COMPRATORE che spende, colui o colei che acquista senza remore per il gusto di appagarsi o semplicemente perché è alla ricerca di cose belle.

Lo vedo quotidianamente in molti negozi che frequento e che hanno dato un “taglio” alla loro attività atta proprio ad intercettare quel target specifico.

La paura di acquistare articoli “costosi” spinge tanti alla rinuncia e a ripiegare solo su articoli tradizionali e poco costosi.

Comprendo benissimo questa strategia e la rispetto, ma di fatto produce proprio l’effetto contrario a quello di attirare quel tipo di acquirente.

Chi spende e cerca gli articoli anche costosi, li va a cercare dove li può trovare!

Per blasone si va nei negozi storici che testimoniano lo status sociale di riferimento.

A creare un blasone servono anni e tante risorse, lo so.

Però si può partire anche dal basso, con investimenti modesti a step, ma è necessario dare una direzione giusta alla propria attività promuovendola con dovizia nei social, creando delle storie che parlano delle cose belle, del valore che possono creare sia nel donarle che riceverle.

È necessario ovviamente creare un’ambiente adeguato ed avere il coraggio di intraprendere acquisti pensando più a “loro”…tagliando fuori le cose che possano trovare dai “cinesi” o similari.

Uno scontrino da “soldo” ripaga come dieci per realizzare la stessa cifra, ma il gusto è diverso e la soddisfazione maggiore.

È un’utopia? Non credo.. e ne ho testimonianza. Diverse Cartolerie hanno deciso di cambiare rotta, riqualificando il proprio assortimento e sopratutto attuando tutte quelle discipline di comunicazione e marketing finalizzate proprio ad intercettare quella fascia di pubblico altospendente.

Lavorare con Loro è più facile ed appagante. Inoltre sono i migliori “passaparola” dei loro simili, quindi l’effetto tam tam è assicurato.

È facile? Nooo!! Richiede tempo, dedizione, voglia di studiare e fiuto nel cercare prodotti di pregio o di spiccata originalità.

Se ci si mette d’impegno, e si lavora con questo credo, i risultati arriveranno e piano piano il cliché del negozio cambierà e probabilmente taglierà fuori tutti quegli “opportunity seeker” che cercano solo il prezzo e che anche per cifre modeste chiede lo sconto lo stesso, deprezzando di fatto il tuo lavoro e contributo.

Se ritieni che tale visione possa essere uno spunto di riflessione, ti ringrazio e mi ritengo già soddisfatto !

Buon lavoro..;)

Claudio Piovaccari

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